A Iano tra sacro e profano. Tra statue e strade

A Iano tra sacro e profano. Tra statue e strade

Domenica 30 agosto, si è celebrata a Iano la Solennità della Madonna della Cintola, e questa ricorrenza è diventata l’occasione per i quasi 400 abitanti del paese per festeggiare un inizio e una fine.

A cosa mi riferisco?

All’inizio di un restauro e alla fine di un altro restauro, ma per capire dovrete aver pazienza e seguirmi fino in fondo all’articolo.

Dicevo in apertura della Solennità della Madonna della Cintola. A tal proposito giova forse ricordare cosa rappresenta questa famosa “Cintola”, andando a recuperare tra storia, religione e leggende il suo significato:

La Storia della Cintola trae origine da antiche tradizioni del V-VI secolo, nelle quali si narra che un angelo annunciò alla Vergine la sua morte, alcuni giorni prima dell’evento, e, prodigiosamente, affinché assistessero a quel divino trapasso, portò da lei tutti gli apostoli, tranne san Tommaso che si trovava sul Monte degli Ulivi. Di qui egli vide, avvolta in una luminosissima nube, la Madonna che veniva assunta in Cielo: la invocò e lei gli gettò la propria cintura, in segno di benevolenza e a testimonianza dell’evento miracoloso. Quest’ultima sarebbe poi stata lasciata in eredità ad alcuni religiosi. Ed è nel ricordo di questo evento miracoloso che sembrerebbe essere nato il culto della Madonna della Cintola, fortissimo tra l’altro, oltre che a Iano, anche nella vicina città di Prato.

Quella che vi ho brevemente narrato è una delle tante versioni che esistono sull’origine di questo culto, ma, e questa invece è realtà, a Iano, piccolo paesino a 400 metri di altezza posto a pochissimi chilometri dal centro di Pistoia e conosciutissimo per i suoi tortelli al ragù, nella chiesa dedicata a San Martino si trova da “sempre” una statua che rappresenta appunto la Vergine e la sua venerata cintola. Questa statua, ritenuta dagli esperti antica e di rilevante valore artistico, aveva bisogno di essere sistemata in alcune sue parti deteriorate, e proprio per questo, tra il locale Comitato Paesano e la Parrocchia guidata da Don Maurizio – con l’aiuto economico dei paesani e con parte dei proventi delle ultime feste paesane – è nata l’idea di mettere mano al restauro del prezioso manufatto. E proprio domenica 30 agosto verrà dato il via ufficiale alla prima fase dell’intervento, che dopo aver avuto tutti i necessari permessi da parte dei soggetti preposti alla conservazione del patrimonio artistico e culturale, è già iniziato partendo dalla ricostruzione di alcune piccole parti mancanti. La statua sarà mostrata ai fedeli e poi esposta sul sagrato della chiesa, per essere poi nuovamente affidata alle esperte attenzione dei restauratori.

Ma domenica a Iano si è festeggiata anche la fine dei lavori di risanamento della piccola stradina posta, neanche a dirlo, sotto il piazzale della chiesa e che unisce la via principale con il retro di Piazza I Maggio.

E anche quella, molto più laicamente della statua di cui vi ho parlato, rappresenta per gli abitanti del paesino un simbolo. Non soltanto perché è una delle più antiche del paese, ma perché è la prova che volendo è possibile mettere mano e portare a compimento anche imprese che soltanto a pensarle potrebbero sembrare impossibili. «Ci siamo riusciti» hanno detto alcuni membri del Comitato «grazie a una collaborazione nata tra noi e il Comune di Pistoia – proprietario della strada – che ci ha fornito, oltre alle pietre che costituiscono oggi parte del selciato, anche l’assistenza tecnica nei confronti della Sovrintendenza che ha rilasciato poi i permessi. Il resto: tempo, fatica, denaro, lo abbiamo messo noi del Comitato e quelle persone – in gran parte donne – che hanno voluto spendere in questo modo parte del loro tempo, compreso un nostro compaesano che di professione è geometra e che ha offerto gratuitamente l’opera del suo studio per la progettazione, la redazione dei tantissimi documenti necessari e l’assistenza tecnica in quello che noi abbiamo per molti mesi considerato un vero e proprio cantiere. E così, visto che quest’anno non abbiamo potuto fare la tradizionale festa paesana a causa delle notissime vicende sanitarie, domenica, presente il Sindaco, faremo ugualmente festa unendo simbolicamente le due anime del paese: il sacro con la sua statua della Madonna della Cintola e il profano con il taglio del nastro nella stradina restituita a nuova vita».

Un inizio e una fine scrivevo in apertura dell’articolo. E come avete potuto vedere ho mantenuto la parola.

Vi ho narrato di due fatti di per sé piccolissimi se letti per ciò che essi effettivamente rappresentano, ma che se vengono visti con gli occhi di chi invece quei luoghi li vive e li ama, sono invece la dimostrazione di quanto nei tantissimi paesi che costituiscono la cintura cittadina siano vissute con amore e attenzione le locali tradizioni e come sia vivissimo il desiderio di conservare ciò che costituisce la memoria del tempo.

Questo articolo è già stato pubblicato sulla rivista online https://arteventinews.it/

Pubblicato da Enrico Miniati

Fiorentino di nascita vivo però da circa 20 anni a Iano, un minuscolo paesino sulla collina pistoiese. Scrittore per passione ho pubblicato 6 racconti di cui trovate sul blog le relative pagine.

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