A Ludovica

Ciao Ludovica, mia amatissima nipote.

Ti ho incontrata all’incirca un paio d’anni prima che nascesse Serena, e, lo sai, è stato subito amore a prima vista, in barba a coloro che dicono che non esistono i colpi di fulmine.

In quei due anni sei stata per me e Angela la nostra “pre figlia”, perché così ti abbiamo sempre considerato e proprio come una figlia amata poi per tutto il tuo tempo.

Tempo troppo breve, interrotto tragicamente in una notte romana.

E adesso di te ci resta il ricordo.

E le parole che vengono dette non bastano a placare il dolore, non servono, fa piacere sentire la vicinanza di chi le pronuncia, ma non bastano. Il dolore non si placa e l’unica possibile forma di difesa è provare a gettarsi nei ricordi, ripercorrendo gli attimi di vita trascorsi assieme. Ma anche questo non basta.

Occorre però rassegnarsi ad accettare gli eventi e lo sai che questi ora ci impongono di salutarci. Lo faccio, stringendomi tra le lacrime ad Angela e Serena, prendendo in prestito alcune parole pronunciate da Mahatma Ghandi, perché io di parole non ne ho più. Davanti a un dolore simile al nostro ha detto: Non ci sono addii per noi. Ovunque tu sia sarai sempre nel nostro cuore.

Può sembrare banale e scontato, ma lo sai che questa è la verità. Chi si è amato come noi abbiamo fatto con te non scompare, cambia di posto ma resta nella mente e nel cuore, per sempre.

Per questo ti dico soltanto: ciao Ludovica, mia amatissima nipote

https://www.youtube.com/watch?v=-wP1Jy2GxIY

Pubblicato da Enrico Miniati

Fiorentino di nascita vivo però da circa 20 anni a Iano, un minuscolo paesino sulla collina pistoiese. Scrittore per passione ho pubblicato 6 racconti di cui trovate sul blog le relative pagine.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.