I “Panni al vento” di Alessandra Iannotta

I “Panni al vento” di Alessandra Iannotta

Nuovo, e anche stavolta per me graditissimo appuntamento con la poesia.

Ho avuto recentemente l’occasione di “misurarmi” con una bellissima raccolta di poesie (edizioni L’erudita) scritte da una giovane ma già affermata autrice: Alessandra Iannotta. Una raccolta che, “rubando” le parole a quanto ho trovato scritto su di lei e su questo suo ultimo lavoro durato ben cinque anni, è composta da poesie che “…sono tutte fotografie di attimi rubati al divenire delle cose. Briciole di umanità trasformate in polveri di stelle e ora perle preziose da custodire e ritrovare oltre il tempo”.

Le poesie sono anticipate e presentate da una dottissima e attenta prefazione di Maura Locantore che senz’ombra di dubbio merita di essere letta con particolare attenzione, in quanto sembra guidarci, facendoci sentire quasi presi per mano, alla scoperta del “sentire” di questa bravissima poetessa.

Poesie che spaziano su temi disparati, alcuni intimamente privati, legati sicuramente al vivere dell’autrice, altri invece che sembrano rappresentazione di tutto quanto ci ruota attorno. Per questo, prima di iniziare a parlare di lei, di Alessandra Iannotta, vi riporto alcuni versi di una poesia che troverete nel libro: “Angeli”, che, senza doversi per forza chiedere quale sia stato il motivo che l’ha ispirata, sembra calzarsi perfettamente all’interno delle drammatiche vicende che l’umanità vive in questo momento.

Angeli

Dicono che abitate tra le stelle

che giocate a nascondino tra le nuvole.

Io ne ho visti qui in terra.

Sono donne, uomini come noi.

Chi è Alessandra?

Sono nata e vivo a Roma, ma sono visceralmente legata al sud Italia che amo profondamente con tutti i suoi contrasti. Esercito la professione di avvocato e dal 2014 scrivo con cadenza giornaliera poesie, racconti, favole.

Amo la vita, il mare, le montagne, gli spazi. Adoro viaggiare anche nelle persone. Ogni giorno per me è una scoperta magica e questa magia mi fa sorridere e ridere sempre.

Come nasce la passione per la scrittura e in particolare per la poesia?

È una passione che mi accompagna da quando ero bambina. Prima di imparare a scrivere con la penna, le immagini e i profumi che mi raggiungevano si stampavano nella mia mente e mi regalavano gioia. La stessa che ho provato e provo da quando, non appena ho imparato, ho incominciato a scrivere.

Pur convivendo nelle due sfaccettature dell’autrice, quanto è “distante” (ammesso che lo sia) in Alessandra la prosa dalla poesia? Formulo la domanda pensando al suo ultimo romanzo: Gli occhi di Asha, un romanzo particolarmente poetico per le immagini che riesce a trasmettere.

La poesia è il genere letterario più bello perché magico dono di sintesi a servizio dell’uomo di tutti i tempi. Tutte le poesie, “allargate“ dalla penna del poeta, possono diventare racconti prima e romanzi poi.

Il poeta infatti se vuole può diventare scrittore e lo sarà sempre con la leggerezza data dal lirismo e la profondità sottesa al messaggio poetico. Non penso, invece, che tutti gli scrittori ricevano il dono di essere poeti.

Il mio primo libro “Sangria al grippiale“ è un racconto poetico, così come il mio primo romanzo “Gli occhi di Asha” è intriso di poesia.

Parlando dell’ultima sua raccolta “Panni al vento”, lei ha detto a proposito della prefazione: «… la mia poesia… una poesia che ha la forza di parlare a tutti perché è alchimia di emozioni, lampi che mi attraversano nei momenti più impensati…». Ora io le chiedo: come riesce a “immagazzinare” e successivamente trasformare in concetti poetici quei “lampi” di cui parla? E questo conferma l’idea che un autore non smette mai di lavorare?

Quando avverto i fulmini della poesia cerco di fermare quei brividi, in ogni modo, fissando le parole sulla carta o, se non ne ho la disponibilità, digitandole sul mio smartphone.

Se neppure ciò è possibile provo a ripetermeli nella mente nella speranza di riuscire a trattenerli. Infine confido di averli comunque immagazzinati nel cuore e non appena riesco li trascrivo.

Per me non è un lavoro, è solo una bruciante esigenza emotiva e poi fisica, che, una volta espressa, mi regala infinita leggerezza e gioia.

Immagino, per averci provato, che anche per lei valga il principio che in una poesia c’è sempre moltissimo del personale dell’autore, indipendentemente dal tema della poesia. Come si riesce a “offrirsi” così intimamente e quasi senza difese al pubblico dei lettori?

In tutte le poesie ci sono emozioni universali, molto spesso quindi il mio profondo sentire sfugge perché il lettore legge nella poesia solo ciò che, come in uno specchio, vede prima in se stesso. In ogni caso provavo la timidezza e l’imbarazzo di cui parla solo quando ero meno consapevole e forse ancora troppo presa dal mio ego. Adesso ho compreso che ciò che riceviamo va condiviso perché non ci appartiene.

Maura Locantore, l’autrice della prefazione, tra altre cose interessantissime ne scrive una che mi ha colpito particolarmente: “La poesia recupera ogni verità che abbiamo a disposizione anche quando si confronta con la storia…”. E la domanda che le pongo è: la poesia è davvero sempre verità? Oppure, la verità che con le parole andiamo a rappresentare, i sentimenti, le sensazioni, le immagini che la poesia ci propone, non sono invece a volte da questa enfatizzati o comunque proposti in una veste sin troppo diversa dalla verità “vera”?

Il poeta vive nella storia e la storia è nel tempo. La poesia tuttavia attinge la sua magia in qualcosa che è oltre il tempo, in verità che non appartengono alle maglie della nostra mente sempre alla ricerca di che cosa è la verità, una mente incapace di affidarsi a ciò che, abitandoci nel profondo, può essere solo intuito.

Panni al vento è il titolo del libro. Esiste un motivo particolare per questa scelta, oppure questa immagine può forse alludere al fatto che le sue parole, le sue rime e ciò che esse evocano possono, proprio come fanno dei panni stesi, farci volare anche oltre ciò che esse intendono dire?

Grazie, ha colto perfettamente il senso evocativo del titolo della raccolta. I panni, le poesie, sono stesi al vento della vita, ma possono essere indossati, per ripararci dal freddo, solo quando chi gli si avvicina si metterà in ascolto, senza ma e senza perché, pronto a staccare le mollette per indossarli e così facendoli propri.

Leggendo le sue poesie, chissà mai perché, mi sono accorto che alcune parole ricorrono abbastanza spesso: vento, vita, occhi (circa 30 volte ciascuna). Semplice coincidenza o sono tre “lampi” che i suoi occhi hanno colto in maniera particolare?

Il vento mi ha sempre affascinato con la sua forza invisibile, a volte una carezza dolcissima, altre schiaffo violento, mi parla della vita con la sua fantastica dualità fatta di respiri di nascita e di morte. Gli occhi quando riescono a vedere sono la porta della consapevolezza… gli occhi di Asha.

Seguendo ancora una volta il gioco dei numeri, “amore” l’ho trovato scritto invece pochissime volte. Anche questa è una scelta o in questa raccolta l’amore lo dobbiamo cercare scritto in un modo diverso?

Tutte le poesie della raccolta trasudano di amore: un amore fatto di luce, di speranza, di leggerezza, della capacità umana di superare il dolore e il conflitto solo quando riusciamo a liberarci dai condizionamenti e ad aprirci a un amore che non conosce limiti.

Domanda d’obbligo: il suo prossimo impegno? Ha già raccolto “lampi” sufficienti per una nuova raccolta?

Ho ultimato la rilettura del mio secondo romanzo e sarei felicissima di pubblicarlo nel prossimo anno. Ho moltissime poesie che vorrei condividere con un pubblico molto più vasto rispetto agli amici che posso raggiungere sui social. Sto scrivendo un terzo romanzo che dovrebbe chiudere la trilogia de “Gli occhi di Asha”.

Chiudo questo incontro con Alessandra proponendovi, tutta intera, una sua brevissima ma intensissima poesia, anch’essa tratta da “Panni al vento”, augurandomi di essere riuscito a incuriosirvi a sufficienza da darvi il desiderio di saperne di più.

Arcobaleno

Quando l’occhio vede il Bello,

il cuore respira Amore.

Questo articolo è già stato proposto su https://arteventinews.it/

Pubblicato da Enrico Miniati

Fiorentino di nascita vivo però da circa 20 anni a Iano, un minuscolo paesino sulla collina pistoiese. Scrittore per passione ho pubblicato 6 racconti di cui trovate sul blog le relative pagine.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.