Il perchè di questo nuovo blog

cropped-Parigi-2014.jpglogo-1502039_640 Il mio Blog. Vi spiego perchè ho deciso di aprirlo.

Quello che segue è ciò che avevo scritto quando a suo tempo mi sono deciso ad aprire un mio blog:

Mi capita spesso viaggiando sui social, termine ormai entrato nel lessico comune e quindi quasi obbligatorio da usare per sintetizzare chi utilizza i sistemi di comunicazione informatici, di trovare frasi, poesie, frammenti di libri, scritti  e poi  “pubblicati” (altro termine usato) da persone comuni, e messi lì, a disposizione di chiunque abbia la voglia e il tempo di leggerli. Solitamente sono descrizioni di luoghi, o di situazioni, in massima parte felici o almeno allegre. Altre volte invece sono vere e proprie poesie (in questo campo ho un amico bravissimo) che raccontano di tutto. Stati d’animo, amore, gioia, eccetera. Però, il risultato di tutto ciò, è affidato spessissimo ad un anonimo “mi piace” (al massimo con una faccina di corredo) o a un affrettato commento, messo per lo più da amici o conoscenti. Quasi nessuno interviene nel merito, neanche con critiche o suggerimenti. In realtà, almeno questo è quello che io mi immagino, chi scrive qualcosa, almeno nella stragrande maggioranza dei casi, desidera che questo suo modo di esprimersi possa trovare qualcosa di più che non quanto ho appena sopra indicato. Ad esempio, una bella frase, o una poesia, possono dare luogo a tutta una serie di discussioni (positive o meno, questo in fondo non importa), che sicuramente, in entrambi i casi, gratificherebbero l’autore maggioremente che non dei semplicissimi “mi piace”. E allora mi sono detto: perchè non provare a convogliare in uno spazio la voglia di “farsi sentire” che in molti esiste? Ed ecco così che nasce il termine “poesia periferica” che ho inserito nel banner del titolo. Vuole rappresentare l’idea di tutti coloro che non sono al centro di circuiti più o meno conosciuti, ma che si muovono in silenzio, autonomamente e senza clamore, nei normali canali di diffusione. Tantissimi sconosciuti che si esprimono liberamente”.

L’idea quindi era quella di tentare di mettere a disposizione di chiunque ne avesse avuto voglia una sorta di contenitore nel quale inserire qualcosa di se, dando poi a tutti coloro che lo avessero voluto la possibilità di interagire con quel “qualcosa”.

Il progetto però è andato in una diversa direzione, finendo per diventare  alla fine un insieme di “cronache spicciole”, quasi tutte legate in qualche modo al mondo che mi gira attorno oppure alle notizie o agli avvenimenti che più mi colpiscono.

Era un errore il primo pensiero oppure è inevitabile che dovesse andare così?

Non sono in grado di dirlo, ma forse una parziale risposta posso trovarla guardando le statistiche di chi mi segue e dell’interesse che hanno riscosso alcuni miei articoli. E tutto sommato, per essere un “signor nessuno”, i numeri che ne vengono fuori sono sufficientemente confortanti da darmi la voglia di proseguire in questa avventura.

Enrico Miniati

P.S.

Per una mia precisa scelta questo blog non contiene banner pubblicitari.