Una cartolina postale spedita da Pistoia

Pistoia è stata recentemente la capitale italiana della cultura, e questo ha ovviamente contribuito moltissimo a farla conoscere e apprezzare, anche ben al di là dei confini nazionali.

E, a parte chi ci è venuto di persona, molto di questa riscoperta della città la dobbiamo al mondo dei cd media che ne hanno rilanciato le immagini si può dire in tutto il mondo.

Ed è proprio di immagini che oggi vi voglio parlare e ovviamente queste sono di Pistoia.

Lo faccio prendendo spunto da un libro uscito di recente che parla della nostra città.

Vi ricordate le cartoline illustrate che sino a qualche tempo fa era costume mandare ad amici e parenti ogni qualvolta che andavamo da qualche parte?

Ovvio che vi ricordate, in fondo esistono ancora, anche se il loro uso è decisamente diminuito.

Però un tempo erano diventate, se non una mania, il solo modo di poter far vedere luoghi e bellezze, altrimenti destinati a rimanere racchiuse o negli occhi o nei dipinti. E in entrambi i casi era ovviamente quasi impossibile renderne pienamente partecipi gli altri.

Il libro a cui accennavo prima è per l’appunto una pubblicazione nella quale è riprodotta una splendida selezione di cartoline realizzate tra la fine dell”800 e i primi del ‘900, e lasciate in dono alla città da Guido Macciò, un pistoiese studioso d’arte e di storia, nonché esperto e appassionato collezionista.

E nel libro, realizzato dalla storica casa editrice Nerbini di Firenze, questa selezione è curata e commentata sagacemente, quasi in forma di racconto, da Alberto Cipriani, conosciutissimo studioso nostro concittadino.

Un libro però non soltanto da guardare andando alla ricerca di qualcosa che ancora esiste sia pur mutato dal tempo, ma, come ho detto, anche da leggere. Da leggere nelle didascalie che accompagnano e descrivono le immagini, i costumi e le situazioni, e da leggere nelle due ottime prefazioni che precedono le cartoline: la prima di Angela Bargellini, responsabile della Biblioteca Forteguerriana dove le cartoline originali sono conservate, che ci racconta dottamente e con dovizia di particolari di come nasca questo fenomeno, in parte di costume, ma soprattutto culturale, e l’altra, allo stesso modo ricca di spunti interessantissimi, scritta dallo stesso Alberto Cipriani, che l’ha voluta intitolare “Com’è delizioso andar… con le cartoline”, mutuandolo da una vecchia canzone dei primi anni del secolo scorso, che ci proietta con estrema efficacia nel clima e nel periodo trattato.

Parole e immagini di come era una volta Pistoia, ma soprattutto di un qualcosa che un tempo esisteva e che oggi facciamo fatica a riconoscere, trasformato com’è dalla moda, dalle nuove costruzioni, dalla “modernità”.

E questa ricerca dello “ieri”, sicuramente non interesserà soltanto chi in questa città ci vive, ma sono certissimo che appassionerà tutti coloro che pur non rimpiangendo tutto ciò che “prima era”, ne sentono comunque la nostalgia.

Buona lettura dunque, ma soprattutto buona visione con “Una cartolina da Pistoia. La collezione di cartoline postali di Guido Macciò nella Biblioteca Forteguerriana”.

Pubblicato da Enrico Miniati

Fiorentino di nascita vivo però da circa 20 anni a Iano, un minuscolo paesino sulla collina pistoiese. Scrittore per passione ho pubblicato 6 racconti di cui trovate sul blog le relative pagine.

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