Un viaggio… particolare. Racconto breve di Enrico Miniati

…Buongiorno signorina, per favore sa dirmi a che ora è il prossimo imbarco?

– Buongiorno a lei. Mi spiace, ma non sono in grado di dirglielo con precisione, perché oggi abbiamo avuto del movimento imprevisto e gli orari sono un poco saltati. Comunque, normalmente saremmo partiti tra un paio d’ore.

– Un paio d’ore? Ma io mi sono deciso ora e speravo proprio di poter partire subito. Sa, prima di ripensarci. E poi cosa vuol dire del movimento? Insomma, gli orari sono orari e vanno rispettati. E poi, che diamine, se ci sono degli imprevisti non potete fare delle corse supplementari?

– Caro il mio signore, quando le dico che c’è del “movimento” vuol dire che si sono create delle situazioni particolari che devono essere prese in considerazione. Stiamo aspettando dei clienti importanti e fino a quando questi non saranno arrivati la Direzione ha detto che non parte nessuno. Quanto poi alle corse supplementari, quelle se le scordi. Con tutti i tagli al personale che abbiamo avuto anche da noi, non è proprio il caso di contarci. Lei crede forse che qui abbiano applicato il Job Act?

– Non so che dirle, ma cosa c’entra?

– C’entra caro lei, c’entra. Pensi che l’addetto al trasporto dei passeggeri è da una vita che vorrebbe andare in pensione, ma il capo non potendolo sostituire continua a tenerlo; anche se ormai lui non ne vuole più sapere. Sa il Capo del Personale, ha immediatamente applicato la legge Fornero con la conseguente proroga sui pensionamenti, e ci gode da matti a vederci star male. Però, dopotutto, cosa deve fare? Quello è il suo lavoro, o meglio, la sua mission, per essere in linea con i tempi.

– Sì va bene, ma resta il fatto che io devo partire.

– Mi ascolti per favore. Tornando all’addetto ai trasporti, lui ci ripete tutti i giorni che il suo momento di gloria l’ha già avuto trasportando un certo Durante anni fa. Pensi che quello, il passeggero intendo, sulla storia del traghettatore e dei suoi compagni di viaggio, ci ha persino scritto sopra anche un romanzetto, e da allora, tanto per ingannare il tempo del viaggio, tutti quanti quelli che si imbarcano continuano a chiedergli di raccontare quella storia. E devo convenire che ha ragione a dire che non ne può proprio più.

– Mi scusi sa, ma io…

– Tra l’altro, io li ho anche letti quei tre raccontini, ma non mi sono piaciuti per niente. Poi uno, il primo in particolare, non ci ha fatto certo un bel servizio. Tutta pubblicità negativa.

– Signorina la prego mi ascolti…

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