A scuola con l’assassino. Io, docente per un giorno

Un venerdì mattina trascorso in una scuola media, in compagnia di 40 ragazzi e di un feroce assassino.

Niente paura, questa non è la cronaca di un fatto cruento realmente accaduto in una scuola. Un qualcosa stile ciò che troppo spesso accade negli U.S.A. tanto per intenderci. Tutt’altro, è il racconto di un fatto realmente accaduto, ma si tratta semplicemente della presentazione di un libro.0

Il mio libro, giusto per capire il perché ne scrivo.

Forse qualcuno ricorderà che già da qualche mese è uscito il mio racconto noir “Ljubljana”, e, sulla scia del suo discreto successo, sono stato chiamato a parlarne davanti a due classi di una scuola media di Larciano, che hanno deciso di adottarlo quale lettura per le vacanze estive.

E quindi, pieno di aspettative e di timori, mi sono trovato catapultato per un giorno nelle vesti di docente, costretto impietosamente a dire la verità, perché ai ragazzi non è facile inventare delle balle.

Il risultato? Per me decisamente stimolante, per i ragazzi forse un modo diverso di sentir parlare dei libri.

E sono stati proprio loro, i ragazzi di quella scuola, che hanno fatto la parte del leone, subissandomi di una valanga di domande e di interrogativi sul libro, i suoi personaggi e il perché di alcuni temi che tratto.

Domande che, devo ammetterlo, mi hanno fatto vedere il mio romanzo con occhi diversi da quanto avevo fatto sinora.

I ragazzi, sapientemente guidati dalla loro insegnante di Italiano, hanno dimostrato di poter essere dei critici veramente puntuali, sottoponendomi a un fuoco di fila di interrogativi così puntigliosi che mi hanno costretto a impegnarmi nel dare le risposte, in misura molto maggiore rispetto a quanto solitamente faccio in analoghe situazioni dove i miei interlocutori sono degli “adulti”.

Quindi, alla fine, direi che la vera lezione l’ho avuta io. 40 giovani leoni, guidati da un’espertissima insegnante perfettamente calata nelle vesti di moderatrice, hanno sviscerato “Ljubljana” sin nei minimi particolari.

Una bella prova quella sostenuta in quella scuola; per il mio libro e i suoi personaggi, compreso il vero protagonista: l’assassino.

Ma una prova decisamente interessante soprattutto per me che sono tornato a casa felice di aver trovato un pubblico così attento e intransigente.

Studenti e lettori: un binomio pericolosissimo se non sei preparato ad affrontarlo. In quel caso ti conviene di più sfidare l’assassino.

Pubblicato da Enrico Miniati

Fiorentino di nascita vivo però da circa 20 anni a Iano, un minuscolo paesino sulla collina pistoiese. Scrittore per passione ho pubblicato 6 racconti di cui trovate sul blog le relative pagine.

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