Caro amico ti scrivo. Così ci spieghiamo un po’

Caro amico, chiama il numero verde del Servizio Rimozione Ingombranti. La chiamata è gratuita.

Scusate se inizio questo articolo “rubando” il titolo ad una canzone  conosciutissima e che sicuramente meriterebbe di essere utilizzata per uno scopo forse migliore di quello che io mi prefiggo, ma mi sembrava particolarmente indicata, perché, sapendo leggere tra note e parole, forse qualcosa che lega il vero testo con queste mie frasi potremmo anche sapercelo trovare.

Questo mio scritto è dedicato e ovviamente destinato, esclusivamente a quelle persone che scambiano il posto dove si trovano i cassonetti dell’immondizia oppure gli spazi isolati del territorio, per una loro personale discarica abusiva a cielo aperto, andando logicamente contro ogni norma di convivenza civile. A tutti gli altri chiedo solamente di leggerlo, sempre se ne avranno voglia.

Il tema di oggi sono gli scarichi abusivi, ma se vogliamo potremmo ampliarlo quasi a dismisura, allargandolo a chi deturpa il territorio ad esempio con la realizzazione di baracche costruite con materiali di risulta (polistirolo, legname di scarto, pezzi di lamiera, reti da letto eccetera), a chi getta i sacchetti di plastica nei corsi d’acqua o li abbandona dove capita, a chi non ha assolutamente il minimo amor proprio o cura non solo per la proprietà pubblica, ma spesso neanche per la propria, e a chi, consapevole di stare facendo qualcosa di sbagliato, tranquillamente lo fa lo stesso, tanto “non è mica roba mia”.

Io, che da persona normale cerco di fare del mio meglio mi rendo sempre più conto, specialmente adesso che vivo in collina, di quanta cura invece avrebbe bisogno il nostro fragilissimo territorio, a partire proprio dalle cose piccole, quelle di tutti i giorni, quelle per le quali lo sforzo che ci viene richiesto è veramente minimo.

Le piccole cose che possiamo fare benissimo senza assolutamente cambiare niente del nostro modo di vivere, consapevoli che se tutti facessimo semplicemente quello che vorremmo che gli altri facessero, questo mondo, se non più bello, almeno sarebbe più pulito e ordinato, perché, come dice benissimo Paulo Coelho, poeta e scrittore brasiliano, Le piccole cose sono responsabili dei grandi cambiamenti”.

E non è solo un modo di dire. Provare per credere. E dovresti provarci anche tu, anonimo “scaricatore di immondizie” al quale adesso rivolgo questo invito.

Proprio tu, che magari sei uno di quelli che quando si trova in Trentino o all’estero (diciamo in Svizzera per banale convenzione) guardandosi intorno dice “questi sì che hanno capito come si deve stare al mondo, guarda qua come tutto è pulito e ordinato, invece da noi…” per poi tornare a casa e dal finestrino dell’auto lanciare verso un cassonetto (spesso mancando la mira) un sacchetto di plastica nemmeno chiuso, dentro il quale hai stipato di tutto, dai piatti di plastica alle bucce di banana, frutto e retaggio della tua ultima scampagnata.

  – Caro amico (si fa per dire, perché chi si comporta come fai tu non è certamente uno che vorrei avere come amico) come puoi vedere in alto, all’inizio di queste righe ti ho scritto quello che è riportato chiaramente sulla tua bolletta relativa alla rimozione dei rifiuti (per te semplicemente spazzatura così ti è più chiaro). Su quella ci troverai sempre indicato un numero di telefono che puoi chiamare ogni volta che avrai bisogno di disfarti di qualcosa che a te non serve più (proprio qualsiasi cosa, dai materassi, alla vecchia TV, compreso il vecchio divano e i mobili di cui vuoi disfarti). E la sai una cosa che forse ti sembrerà incredibile? Se gli telefoni, i dipendenti di quell’azienda si metteranno in contatto con te e verranno a prendere la tua vecchia roba proprio a casa tua.
E, altra notizia incredibile, per fare questo servizio non ti chiederanno assolutamente neanche un centesimo. Sì, hai capito benissimo. Vengono sino a casa tua e addirittura gratis. Hai ragione, è incredibile. Ti sembra impossibile perché noi non siamo né il Trentino e nemmeno la Svizzera? Tranquillo, sembra quasi strano ma è assolutamente vero; queste cose succedono anche da noi.
Ma perché ti scrivo queste righe?
Perché sono stanco di combattere anche per chi come te certamente non lo merita e fa dell’inciviltà la sua bandiera. Sono stanco di perdere il mio tempo e di darmi daffare sostituendomi a te nel chiamare il Comune i Vigili Urbani, il Servizio Rifiuti, eccetera per far rimuovere quello che te e gente come te si diverte ad abbandonare un po’ dovunque.
Perché sono stanco di sentire tanti facili predicatori (uno dei quali quasi sicuramente sei proprio tu), che continuano a dire che nessuno fa mai niente per tener pulito il mondo (perché tu magari avresti anche di questi stimoli letterari e ambientalisti).
Perché io (come molti altri naturalmente e fortunatamente) cerco di fare del mio meglio anche per te, caro amico che invece te ne infischi bellamente di tutto.
Perché quel modo di fare non è da persona civile; perché i servizi quando esistono è sufficiente saperli usare, perché il mondo non è tutto tuo e soprattutto non è certamente una discarica.
E perché infine mi sono rotto di vedere quello scempio che tu continui a perpetrare ogni volta che passo da quel posto che tu conosci benissimo e che io, e altri come me, con fatica e perdita di tempo cerchiamo di migliorare e mantener pulito nonostante te.
E potrei continuare ancora a lungo a elencare i miei perché, ma spero proprio che quelli che ho messo ti siano sufficienti.

Chiudo riportando una frase di una scrittrice giapponese Banana Yoshimoto:

 La vita è fatta di piccole felicità insignificanti, simili a minuscoli fiori. Non è fatta solo di grandi cose, come lo studio, l’amore, i matrimoni, i funerali. Ogni giorno succedono piccole cose, tante da non riuscire a tenerle a mente né a contarle, e tra di esse si nascondono granelli di una felicità appena percepibile, che l’anima respira e grazie alla quale vive.

In ogni modo grazie per quanto da ora in avanti vorrai fare per tutti noi, ma soprattutto per te. Chiamalo per favore quel numero, vedrai che dopo ti sembrerà  davvero di stare in Trentino.

P.S. (questo vale solo per te)

Banana è utilizzato come nome proprio di persona, o meglio come pseudonimo, ma in ogni caso per la scrittrice non è di certo solamente un frutto.

Pubblicato da Enrico Miniati

Fiorentino di nascita vivo però da circa 20 anni a Iano, un minuscolo paesino sulla collina pistoiese. Scrittore per passione ho pubblicato 6 racconti di cui trovate sul blog le relative pagine.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.