Piccole cose – una quasi poesia di Enrico Miniati

Piccole cose. Soltanto una “quasi” poesia?

Mi è capitato recentemente di dover liberare l’appartamento dei miei genitori che purtroppo non ci sono più.

La stessa cosa sarà sicuramente successa a molti di quelli che leggono queste pagine, e sono certo che anch’essi hanno provato emozioni forti nel dover compiere quella azione.

Ti guardi attorno e vedi mobili, abiti, oggetti, appartenuti ad altri, che a un tratto non servono più; non sono più di nessuno, sono “fuori moda” e nessuno li vuole.

E quindi, tranne qualche piccola oggetto che riporta alla mente ricordi particolari, tutto è destinato a sparire.

Eppure chi li ha posseduti prima di lasciarci, aveva certamente avuto le sue motivazioni quando li ha scelti, acquistati, goduti. E ora invece più niente. Sono vecchi, superati, inadatti alla “vita moderna”. Ciò che sino a pochi giorni prima serviva ancora, adesso è da buttare.

E non è colpa di nessuno. Questa è la vita, e purtroppo, come ben sappiamo, spesso sa essere anche molto dolorosa.

Mentre facevo quel penoso inventario di tutto ciò di cui mi dovevo liberare, ho fatto vagare la mente, e piano piano i pensieri si sono concentrati su alcuni oggetti, i quali hanno formato una storia. Totalmente inventata, ma che potrebbe benissimo avere un fondo di verità. Pure immagini fantastiche, probabilmente mai avvenute, frutto della mia fantasia al pari di quei personaggi che tento di far rivivere con le mie parole. Ma davvero sono inventati anch’essi? Perché con gli occhi della mente e confusi nei ricordi, io ho visto veramente quelle persone, i loro gesti, i loro amori. Ed ecco, questo è il risultato:

Piccole cose di Enrico Miniati

Ti muovi in silenzio per stanze ormai vuote; un tempo vissute e adesso non più.
Il vecchio inquilino le ha lasciate da poco. E’ partito, da solo, per mai più tornare.
E un nuovo pensiero le aspetta. E attende un tuo gesto, una frase, un valore o un prezzo.
Aspetta curioso, impaziente, smanioso; incurante di cosa era prima presente.
Ti muovi tra piccole cose, distese all’intorno a tracciare una storia.
Un libro, una foto… un divano.
Un ninnolo acquistato lontano.
Son cose ormai prive di vita, che solo chi c’era sapeva cos’era.
Quel libro? Forse è un dono d’amore?
La foto? Forse è lei quell’amore?
Il divano? Forse è lui quel rifugio d’amore? E’ lì che è nato qualcuno?
Ti muovi tra piccole cose che ormai più nessuno reclama.
Sono cose da niente; di scarso valore, comprate al mercato del poco.
Ma un tempo eran tutto; eran gioie.
Un giorno l’avean un valore.
Quel libro? Un immenso tesoro, da legger e tenere sul cuore.
La foto? Di un volto gentile; due occhi sinceri e socchiusi.
Ti guarda quel viso scomparso, non parla, ma un tempo lo ha fatto.

Per chi gli ha scattato la foto e per chi quel libro ha donato.
Ti muovi tra piccole cose e sogni chi un tempo le aveva.
Rimiri quel viso garbato, racchiuso in un quadro di legno.
Ti siedi sul vecchio divano, con lei ora viva in tua mano.
Nell’altra trattieni quel libro. Aspetti; non l’apri… ma sogni.
E aspetti seduto e silente di udire le frasi del tempo.
Aspetti parole d’amore di chi a un cuore le ha dette porgendo quel libro consunto, donando con quello un momento.
Momento durato una vita, tra piccole cose ormai spente.
Momento che devi violare, gettando via il tempo e le cose che un tempo han vissuto la vita attraverso quel viso che guardi.

Un pensiero ti coglie e lo prendi,
Lo prendi e lo porti con te, assieme a quel libro usurato.
Felice di un piccolo furto, trattieni con te un ricordo.
E felice ora guardi incantato un tesoro di piccole cose.
Son niente, non hanno valore, e allora perché quel tuo gesto?
Non sai, non saprai, ma lo sai.
Un libro, una foto, e un amore?
Non puoi con un gesto strappare le cose a chi un tempo le ha avute.
Non puoi con un gesto gettare due piccole cose e un calore.
Non puoi non sapere che tu, qualunque sia stato il passato
sei stato un pezzetto del tutto, qualunque retaggio abbia avuto.
Non puoi non sperare che tu, sia stato una piccola cosa
che un libro, una foto e un divano
han forse creato
in un tempo lontano.

Ricordi, immagini, volti, luoghi, affetti e lacrime. Gioia e dolore che si mescolano, come sempre avviene quando al presente si salda, anche se soltanto per un breve, lunghissimo istante il nostro passato.

La foto appartiene al passato dell’autore. Al libro, alla foto, al divano.

Pubblicato da Enrico Miniati

Fiorentino di nascita vivo però da circa 20 anni a Iano, un minuscolo paesino sulla collina pistoiese. Scrittore per passione ho pubblicato 6 racconti di cui trovate sul blog le relative pagine.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.