Maurizio Gori. Editore di una rivista di successo

Inizia con Maurizio Gori – Editore della rivista online Arteventinews con la quale collaboro – la pubblicazione di una serie di articoli che parleranno di persone e di personaggi che non necessariamente dovranno essere famosi o comunque conosciuti. Spesso infatti è proprio tra le cd “persone normali” che si nascondono storie di vita che meritano di essere rivelate.

Una precisazione è comunque doverosa. Questi articoli sono già stati pubblicati sulla rivista di cui sopra ed è per gentile concessione che, pur essendone l’autore, ho ottenuto il permesso dal Direttore Alessandro Orlando di replicarli anche su questo blog. E dato che i lettori della rivista e del blog molto probabilmente non coincidono, il riproporli potrà se non altro far conoscere a un pubblico più ampio le peculiarità delle persone di cui andrò a narrare.

Maurizio Gori. Un giornalista alla continua ricerca di avventure.

Normalmente il “mestiere” di editore non è uno di quelli che porta chi lo esercita a essere particolarmente in vista. Questa è una prerogativa che solitamente è più propria del direttore del giornale o della rivista o, al limite, dei giornalisti che firmano gli articoli. Eppure, a ben pensarci, senza chi ricopre questa importantissima veste, un qualsiasi giornale, cartaceo od on line che sia, di fatto non potrebbe esistere. Ed è appunto per questo motivo che ho deciso di partire proprio dall’editore, Maurizio Gori, per raccontare i vari personaggi che animano la nostra rivista e che ne sono il cuore e il motore.

Lo incontro a Pistoia in un’afosa serata di Luglio; e la cosa che mi salta subito agli occhi è la sua cordiale semplicità. Elegantemente vestito, un filo di barba curatissima a incorniciargli il viso, aspetto giovanile, voce gentile, modi cortesi che riescono a stabilire immediatamente tra noi un clima di reciproca simpatia. Poche parole di presentazione e, di comune accordo, partiamo con l’intervista.

«Chi è Maurizio Gori?» È la prima domanda che gli pongo. Una cosa apparentemente semplice, ma è proprio da qui che invece iniziano le vere sorprese, perché quello che all’apparenza appare come un distintissimo e tranquillo signore, nasconde in realtà un personaggio con alle spalle un vissuto che definire avventuroso appare quasi riduttivo.

«Maurizio Gori», mi risponde con un accenno di legittimo orgoglio, «è innanzitutto un pistoiese doc. Sono stato per oltre trent’anni in Polizia, sempre in ruoli operativi, svolgendo di conseguenza una nutrita serie di indagini e azioni, sino a quando, spinto da una irresistibile voglia di fare, ho dato alla mia vita un’improvvisa e decisa svolta lavorativa, dedicandomi completamente al mondo del giornalismo. Sono partito ovviamente dalla “carta stampata” collaborando con numerose testate anche a carattere nazionale, passando in seguito attraverso l’Ufficio Stampa della Diocesi di Pistoia, per transitare poi nel mondo della televisione, diventando giornalista pubblicista in TVL, importante emittente televisiva pistoiese, con la quale tutt’ora continuo a collaborare, e finendo per interessarmi al mondo del giornalismo on line, cosa questa che mi ha spinto a decidere di gettarmi in una nuova avventura, diventando editore».

 «Tu adesso ti occupi di questa nuova rivista, arteventinews; per quale motivo?»

«Sono stati la mia esperienza nel settore e l’amicizia con quello che poi ha assunto il compito di direttore della rivista a farmi fare questo passo. Assieme, io e Alessandro Orlando, l’abbiamo ideata e fortemente voluta. La nostra sarà una rivista che si occuperà di molteplici settori: dal turismo alla cultura, dalla storia ai viaggi, passando attraverso la letteratura, senza però dimenticare argomenti altrettanto seguiti come ad esempio il vino e il cibo. In poche parole, sarà uno spazio informativo che si ripromette di essere il più completo possibile. E per fare tutto questo abbiamo chiamato a cooperare con noi veri esperti del settore che non esito a definire professionisti, oltre a diversi altri collaboratori del tutto estranei al mondo del giornalismo online, ma proprio per questo – crediamo – fortemente motivati».

 «E perché hai, anzi, avete deciso di farlo utilizzando proprio lo strumento del web?»

«Sono due i veri motivi. Il primo, importante ma non decisivo, è quello economico. Una rivista come la nostra che si occupa di così tanti settori, e arricchita com’è da una serie importante di fotografie, avrebbe dei costi realizzativi molto alti. L’altro motivo è dato dalla possibilità offerta da Internet di poter raggiungere una vastissima platea di lettori, attraverso il sapiente utilizzo delle tecnologie informatiche, che indubbiamente sono il futuro. Anche se io, devo confessarlo, adoro naturalmente la carta e l’inchiostro».

 «Ma questo vostro progetto, in cosa si diversifica da analoghe iniziative?»

«Dalla voglia di parlare di tanti temi, ma non attraverso le notizie che potremmo facilmente trovare in spazi “dedicati”. Noi tenteremo di dare a chi ci seguirà quelle informazioni, a volte semplici, altre volte curiose oppure quasi sconosciute, che pensiamo possano sollecitare il desiderio di approfondimento nei nostri lettori. Pensa ad esempio a quante curiosità possiamo inserire in un articolo sul turismo o su un fatto storico, per quanto questo possa essere conosciuto».

«Lasciamo per un attimo il tema rivista e torniamo a parlare di te. Tu spessissimo sei il protagonista di interviste ad autori e il conduttore nelle relative presentazioni di libri che spaziano su argomenti a volte distantissimi tra loro: dal cibo al noir, tanto per fare un esempio. Qual è il tuo segreto per riuscire a calarti così prontamente e accuratamente nel mondo letterario dell’autore?»

«Nessun segreto. Semplicemente leggo sempre molto attentamente i libri che andrò a presentare, facendo sul testo che sto leggendo tutta una serie di sottolineature e di note, che successivamente diventeranno lo spunto per le domande che farò all’autore. Una cosa però cerco di non fare mai: le domande “cattive”. Non mi interessa creare disagio a un autore, soprattutto se è alle prime armi».

«Restando sul tema dei libri, ho scoperto che tra i tuoi preferiti ci sono tre classici d’avventura: Moby Dick, Il Conte di Montecristo, 20.000 leghe sotto i mari. Perché? E se un giorno decidessi di diventare scrittore, quale potrebbe essere il tuo genere?»

«Quelli che hai nominato sono tre classici che hanno avuto un ruolo importante nelle mie letture di ragazzo. Per quanto riguarda l’avventura, ti ho già accennato al fatto che per un lungo periodo ha fatto parte attiva della mia vita, assieme ai viaggi in paesi lontanissimi che un tempo avremmo definito “esotici” e che hanno sempre sollecitato la mia curiosità. Chissà che tutto questo non sia frutto anche di quelle letture. Rispetto invece alla seconda domanda, credo proprio che se dovessi scrivere qualcosa mi impegnerei invece nel genere dei romanzi storici».

 «Ci sono tre film nella vita di Maurizio Gori: Il vigile, Travolti da un insolito destino… e Via col vento. Film decisamente molto distanti l’uno dall’altro. Qual è il motivo di questa preferenza?»

«Il primo, del grande Alberto Sordi, che tra l’altro ho anche avuto il piacere di incontrare, rappresenta indubbiamente uno spaccato della vita di noi italiani e, sia pur ovviamente con toni diversi, mi ricorda in parte il periodo vissuto nella Polizia di Stato. Gli altri due mi piacciono perché sono la rappresentazione dei sentimenti umani, declinati ovviamente in forme, tempi e modi diversi, ma se vogliamo sempre uguali. Inoltre Via col vento tratta di un periodo storico decisamente affascinante».

«Torniamo a parlare della rivista. Per quale motivo i lettori dovrebbero scegliere proprio la vostra?»

«Ovviamente sono conscio del fatto che è difficile in questo settore proporre cose totalmente nuove; quello che però posso assicurare è che il nostro impegno sarà soprattutto nel cercare di offrire un modo diverso di dare la notizia. Avremo la professionalità e la serietà dei nostri collaboratori a darci una mano, oltre, quando questo sarà ovviamente possibile, all’esclusività di quanto andremo a proporre. Questo è ciò che ci proponiamo di offrire ai lettori, facendolo anche con leggerezza, cercando se possibile persino di divertire, ma sempre con la ricerca della massima professionalità».

«Siamo quasi arrivati alla fine dell’intervista. Tu avevi da bambino un sogno nel cassetto? E se sì, pensi di averlo realizzato?»

«È difficile dire quali sono stati i miei sogni di bambino. Posso affermare però che se quel bambino sognava l’avventura, quella l’ha sicuramente avuta, e, attraverso di essa, ha avuto viaggi, conoscenze ed esperienze umane importanti. Quindi una cosa mi sento di poter dire: non ho alcun tipo di rimpianti».

«E direi che questa è la più bella risposta alla mia domanda. Grazie dunque a Maurizio Gori, editore della rivista online Arteventinews».

Enrico Miniati

Questa intervista è stata già pubblicata sulla rivista online http://arteventinews.it

 

Pubblicato da Enrico Miniati

Fiorentino di nascita vivo però da circa 20 anni a Iano, un minuscolo paesino sulla collina pistoiese. Scrittore per passione ho pubblicato 6 racconti di cui trovate sul blog le relative pagine.

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