Nel maggio del 1819 è nato uno dei poeti più importanti della storia americana, Walt Whitman.
Sua è la poesia ‘O Capitano! mio Capitano!’ che sentiamo recitare nel magnifico film ‘L’attimo fuggente’, interpretato meravigliosamente dal compianto Robin Williams. Un attore da me particolarmente amato, capace di interpretare i ruoli più disparati, sempre con una naturalezza sconcertante. E’ deceduto nell’agosto del 2014 e non importa in quali circostanze. Difficile ricordarlo in maniera non banale o con frasi fatte che certamente non basterebbero a rendergli omaggio. Ecco quindi che il testo di Walt Whitman arriva a soccorrermi. Perciò, Capitano, o mio Capitano, ovunque adesso tu sia, sicuramente qualcuno si starà beando della tua arte, e a noi non rimane che ricordare la tua fragile grandezza.
O Capitano! mio Capitano!
O Capitano! mio Capitano! il nostro viaggio tremendo è finito,
La nave ha superato ogni tempesta, l’ambito premio è vinto,
Il porto è vicino, odo le campane, il popolo è esultante,
Gli occhi seguono la solida chiglia, l’audace e altero vascello;
Ma o cuore! cuore! cuore!
O rosse gocce sanguinanti sul ponte
Dove è disteso il mio Capitano
Caduto morto, freddato.
O Capitano! mio Capitano! alzati e ascolta le campane; alzati,
Svetta per te la bandiera, trilla per te la tromba, per te
I mazzi di fiori, le ghirlande coi nastri, le rive nere di folla,
Chiamano te, le masse ondeggianti, i volti fissi impazienti,
Qua Capitano! padre amato!
Questo braccio sotto il tuo capo!
É un puro sogno che sul ponte
Cadesti morto, freddato.
Ma non risponde il mio Capitano, immobili e bianche le sue labbra,
Mio padre non sente il mio braccio, non ha più polso e volere;
La nave è ancorata sana e salva, il viaggio è finito,
Torna dal viaggio tremendo col premio vinto la nave;
Rive esultate, e voi squillate, campane!
Io con passo angosciato cammino sul ponte
Dove è disteso il mio Capitano
Caduto morto, freddato.